lunedì 20 luglio 2015

Associazione 100 Passi Siracusa "La Trattativa"




COMUNICATO STAMPA SIRACUSA 19 luglio 2015 - "Strage di Via D'Amelio".
L'Associazione Culturale "100 Passi",
comunica che il prossimo 19 luglio 2015, in occasione dell'anniversario della "strage di Via D'Amelio", verrà proiettato il film documentario "La Trattativa".
Il film avrà inizio, alle ore 21, presso L'Antico Mercato in via Trento 5 a Siracusa.
L'Ingresso è gratuito e la cittadinanza è invitata a partecipare.
Info e contatti:
Cell. 334 3994815
E-mail 100passisiracusa@gmail.com







mercoledì 17 giugno 2015

I senzatetto delle grotte di balza Akradina

I senzatetto delle grotte di balza Akradina.

di Giovanni Pitarresi.


Lo scorso primo maggio erano stati sgomberati per permettere lo svolgimento di una serie di concerti organizzati da diverse associazioni cittadine, che tra l'altro, molte di queste si occupano di accoglienza agli immigrati e di aiuti alle famiglie e alle persone economicamente disagiate.

A distanza di un mese e mezzo dallo sgombero, i senzatetto si ritrovano a vivere all'interno di queste grotte, in una situazione veramente disperata, in uno stato igenico sanitario allarmante, ma non solo per loro, dato che proprio davanti le grotte ci sono abitazioni e persino una scuola.


Probabilmente questi "invisibili" torneranno ad essere "visibili" il prossimo anno, per essere nuovamente sgomberati,  da questa amministrazione comunale che troppo spesso dimentica gli ultimi.












Un mio articolo con foto del 2014 per giornale siracusa:

Siracusa: il dramma dei senzatetto nell’indifferenza della città e il fallimento della gestione degli alloggi popolari



mercoledì 27 maggio 2015

L'albero in memoria di Giovanni Falcone a Siracusa.

L'albero in memoria di Giovanni Falcone a Siracusa.

E' stato piantumato l'albero in memoria di Giovanni Falcone durante il sit-in nel 23 anniversario della strage di Capaci, promosso dall'associazione culturale 100 passi insieme la cittadinanza attiva.












giovedì 21 maggio 2015

Siracusa, strage di Capaci. Un albero per ricordare Giovanni Falcone

Siracusa, strage di Capaci. Un albero per ricordare Giovanni Falcone.


È l’albero cresciuto di fronte alla casa del giudice. Dopo la strage di Capaci, il 23 maggio del 1992, su quell’albero iniziarono a essere affissi spontaneamente dei foglietti con messaggi, lettere, disegni. Essi portano il segno di tutto quello che i cittadini di Palermo hanno vissuto all’indomani della strage: il sentimento di dolore, di rabbia e disperazione a cui si sono aggiunti poco per volta anche messaggi di speranza e di manifestazione a voler continuare la lotta e i sogni di Giovanni. L’albero, un ficus magnolia che si erge alto con le foglie sempreverdi, è diventato un simbolo non solo per i Palermitani che si impegnano nella lotta contro la mafia, ma per tutti coloro che, in Italia e nel mondo, a questa lotta si uniscono. - See more at:http://www.fondazionefalcone.it/page.php?id_area=22&id_archivio=45#sthash.BFmAXzwy.dpuf





Alcune pubblicazioni sui giornali on line:

Lagazzettasiracusana

Siracusaoggi

Siracusatimes

Reteregione




domenica 10 maggio 2015

Inaugurata via Peppino Impastato a Siracusa

Inaugurata a Siracusa la via intestata a Peppino Impastato.






L’intitolazione a Siracusa: parlano Giovanni Pitarresi e Lorella Rossitto


L’iniziativa  nasce lo scorso anno da un’idea mia e di Lorella,” ci dice Giovanni Pitarresi “che è la presidente dell’associazione 100Passi. Abbiamo quindi raccolto 500 firme, come da procedura, e consegnato il tutto al Sindaco che ha poi nominato una commissione ad hoc”.
Lorella Rossitto ha aggiunto ” Abbiamo scelto insieme al Sindaco la data di oggi appunto perché ricorre l’anniversario dell’uccisione di Peppino Impastato, vittima della mafia di Palermo, e questo è importante da dire per ricordare la figura di quest’uomo. Abbiamo invitato degli ospiti siciliani -continua la Rossitto- che si battono contro la mafia in diversi modi: c’era il giornalista antimafia Antonio Mazzeo, che da tempo si occupa di soprusi sulle grandi opere pubbliche, lavoro che lo ha esposto a diverse denunce ; poi Ignazio Cutrò ha fatto un bellissimo intervento sulla sua personale esperienza, essendo un testimone di giustizia e avendo denunciato in passato diversi estorsori. Oggi vive ancora sotto scorta”.



Reteregione

    Siracusa2000               


                                           




domenica 3 maggio 2015

Pagano il pizzo per un posto al semaforo

Pagano il pizzo per un posto al semaforo.

Di Giovanni Pitarresi

Rischiano la vita con i viaggi della speranza per raggiungere l'italia,  per poi proseguire  verso un europa che dovrebbe garantirgli una vita dignitosa.

Solo nel 2014, secondo i dati annunciati dall'agenzia delle nazioni unite per i rifugiati, sono almeno 3419 i migranti che hanno perso la vita nel mediterraneo.

Dall'inizio del 2015, secondo i dati diffusi dall'operazione Frontex, sono 1754 i migranti che hanno perso la vita.

I fortunati che riescono a raggiungere la Sicilia, vengono portati nei centri accoglienza, come l'umberto primo di Siracusa gestito dalla Coperativa Clean Service, vicina al pd, che ha ottenuto senza appalti milioni di commesse per l'accoglienza, passando da impresa di pulizie a cooperativa che gestisce un centro di accoglienza.

I migranti passano poco tempo all'interno della struttura, la maggior parte gira la città in gruppi, rovistando tra i rifiuti in cerca di vestiti e oggetti. Altri chiedono l'elemosina nei semafori o davanti i supermercati, pagando un pizzo di 30 euro al giorno per il posto.

E' cosi che ci ha raccontato uno dei tanti migranti che si può incontrare in giro per la città.
Continua con tutta la sua crudeltà e con tutte le sue forme la speculazione sull'accoglienza di migranti e rifugiati.

Poche ore fa, sono arrivati altri 172 migranti a Lampedusa, e in viaggio ci sono ancora altri 3211 extracomunitari che sbarcheranno tra domenica e lunedi.

Sono almeno una decina i morti che sono stati recuperati al largo della Libia.

Inaugurazione Via Peppino Impastato Siracusa




COMUNICATO STAMPA SIRACUSA 09 MAGGIO 2015 - Inaugurazione “Via Peppino Impastato" promossa dall'Associazione Culturale 100 Passi Siracusa.

Il prossimo nove maggio ricorrerà il trentasettesimo anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato, giornalista, attivista e poeta italiano, noto per le sue denunce contro le attività di cosa nostra a seguito delle quali venne assassinato.

L'Associazione Culturale 100 Passi, dopo aver promosso e consegnato al Sindaco le firme raccolte per intitolare una strada, nella città di Siracusa, al giovane attivista antimafia, è lieta di comunicare che sabato 9 maggio 2015, alle ore 10 nella strada della ex Via Piazza Armerina dal civico 24, si svolgerà l'inaugurazione della “Via Peppino Impastato”. L'iniziativa vedrà la partecipazione del Sindaco della Città di Siracusa, Giancarlo Garozzo, della Presidente dell'Associazione Culturale 100 passi, Lorella Rossitto. Inoltre interverranno come ospiti il giornalista antimafia, Antonio Mazzeo, il testimone di giustizia, Ingazio Cutrò e l'attivista del coordinamento antimafia Catania, Mimmo Cosentino.

Per info e contatti: Dott. Giovanni Pitarresi -  Associazione Culturale "100 Passi"
Telefono: 334 399 4815 E-mail: 100passisiracusa@gmail.com


Pubblicazioni giornali on line:

Antimafiaduemila

Siracusatimes

Reteregione

Siracusa2000

Siracusanews

Siracusaoggi

Telejato

Sicilians


Pubblicazione su PEPPINO IMPASTATO












mercoledì 25 marzo 2015

Libera Siracusa prima invita e poi cancella l'Associazione 100 Passi Siracusa

Libera Siracusa prima invita e poi cancella l'Associazione 100 Passi Siracusa


Prima invitati e poi cancellati.

L'Associazione Culturale 100 Passi che opera in città con dei progetti volti all'antimafia, alla legalità e alla giustizia sociale, apprende con amarezza che dopo essere stata invitata a partecipare alla giornata nazionale in ricordo delle vittime delle mafie, è stata volutamente eliminata dal palinsesto.

"La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità".
Paolo Borsellino.


martedì 24 febbraio 2015

Via Peppino Impastato Siracusa

Via Peppino Impastato Siracusa


Associazione Culturale "100 Passi"

E' con grande piacere che l'Associazione 100 passi comunica a tutti i suoi soci e ai simpatizzanti che la richiesta per dedicare una via a Peppino Impastato, il giovane attivista di Cinisi ucciso dalla mafia, promossa con la raccolta di centinai di firme, lo scorso giugno e portata a termine a fine settembre, è stata ufficialmente confermata. L'iter burocratico da parte dell'ufficio di toponomastica è stato già avviato. Inoltre, l'Associazione ha richiesto di inaugurare la via per il mese di maggio, mese dell'anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato. Comunicheremo i prossimi aggiornamenti.


Alcuni link di giornali on line:

http://www.reteregione.it/peppino-impastato-memoria-presente-e-futuro-lorella-rossitto-racconta-la-lotta-per-la-legalita/

http://www.telejato.it/home/cronaca/siracusa-dedica-una-via-cittadina-a-peppino-impastato/

http://www.siracusaoggi.it/siracusa-nasce-via-peppino-impastato-la-giunta-da-lok-al-dispositivo-della-commissione-toponomastica/





lunedì 23 febbraio 2015

Peppino Impastato: memoria, presente e futuro. Lorella Rossitto racconta la lotta per la legalità

Peppino Impastato: memoria, presente e futuro. Lorella Rossitto racconta la lotta per la legalità


          Scritto da: Oriana Gionfriddo23 febbraio 2015       


   SIRACUSA – Siracusa: una provincia definita “babba” non perché rispecchia il principio di legalità, ma solo perché la sporcizia è stata ben nascosta sotto il tappeto.
Anche se ancora ne passerà tempo prima di vedere la targa “Via Peppino Impastato” ,destinata ad una strada della zona Pizzuta, la Presidente dell’Associazione 100 Passi Lorella Rossitto, che ha promosso l’iniziativa, ci racconta la sua soddisfazione.
Cosa ti ha spinto a lanciare quest’iniziativa?
“La memoria, sicuramente. Quest’iniziativa l’abbiamo lanciata io e Giovanni Pitarresi, uno dei soci fondatori dell’Associazione. Questo percorso l’avevamo già intrapreso e non da associazione o partito politico, ma solo come cittadini attivi che sognano, quasi idealizzano il concetto di legalità.”
La risposta dei cittadini è stata positiva?
“Si. Alla raccolta firme si sono accodate tantissime realtà che non immaginavamo, sia dal comune di Siracusa, che dalla provincia, ma soprattutto tantissimi cittadini  che hanno voglia di ricordare questo ragazzo che è morto a 30 anni per un ideale, che è quello della legalità, di una società senza la mafia, senza atteggiamenti mafiosi. E se ci riflettiamo bene non sono “grandi” ideali, ma sono cose normali, di una società civile. L’arroganza, l’omertà, il voler imbavagliare i cittadini, ma perché? Perché tutti dobbiamo poter dire ciò che vogliamo in totale libertà.”
Tu hai parlato di omertà. E io ti chiedo: Peppino Impastato esiste ancora o è stato cancellato dall’omertà?
“Peppino Impastato è stato un esempio. Ma non tutti lo conoscono, e tanti sfruttano il suo nome. Non tutti si rendono conto quanto oggi questa figura è portatrice di valori, e questo discorso è ancora più valido per le periferie: chi cresce in una situazione economica e sociale disagiata non deve avere come esempio il mafiosetto di quartiere, ma un ideale, che può essere Peppino Impastato, ma se non glielo racconta nessuno chi era quest’uomo come fa a conoscerlo? Ecco, questo voglio che sia un obiettivo per noi.”
Oggi la mafia non è più quella di Peppino, non è lo “Zio Tano” e non l’abbiamo a cento passi. A quanti passi l’abbiamo oggi? Il fatto di non avere qualcosa da toccare con mano, qualcosa a cui poter rispondere non ostacola un pochino la lotta stessa alla mafia?
“Oggi è molto difficile prendersela concretamente con qualcuno. La lotta alla mafia infatti oggi sembra qualcosa di effimero. Se apriamo i giornali non leggiamo tutti i giorni di scorte uccise col magistrato, ma leggiamo di macchine bruciate, leggiamo di negozi che chiudono per difficoltà economiche che non sono solo le tasse. Oggi i commercianti pagano ancora il “pizzo”. Quindi, secondo me, siamo un pochino assuefatti, non riflettiamo sulle notizie che ci arrivano all’orecchio. Tanta responsabilità ce l’hanno anche le istituzioni, Va bene la nuova legge, ma se poi concretamente lasciamo da soli gli imprenditori come pensiamo di dare un contributo concreto? E anche le associazioni combattono ogni giorno per avere attenzione, ma in particolare non vogliono sentirsi soli in questa missione”
L’Associazione 100 Passi non si ferma nemmeno davanti agli atti intimidatori.
“No. L’associazione 100 Passi c’è, esiste, e non si ferma nemmeno davanti agli atti intimidatori che ci sono stati. Ma non vivo con l’angoscia. Sono determinata e gli atteggiamenti mafiosi mi fanno intestardire ancora di più.”                 


                                                                  








sabato 14 febbraio 2015

Smuoviamo le Acque Siracusa

Comunicato del nuovo comitato "S-Muoviamo le Acque".

Basta un sasso per far smuovere l'acqua e dopo poco farla ritornare calma e piatta. A Siracusa l'acqua stagna per la mala fede di chi in questi "anni" ha fatto politica da volta gabbana, da prima con il referendum sull'acqua bene comune ma soprattutto dopo. Hanno tradito gli ideali, gli impegni presi con i cittadini di Siracusa sul tema dell'acqua Pubblica. Il concetto di bene comune va oltre quello di proprietà pubblica o privata. La grande novità rivoluzionaria del bene comune è il voler superare il rapporto escludente tra proprietario e bene, infatti, non si può prescindere da questa nozione senza aderire a un nuovo modello di partecipazione e quindi di cittadinanza attiva. La partecipazione dei cittadini e dei soggetti politici, estranei a logiche degenerative di politicanti dall'anima banderuola, tutori di interessi corporativi e di lobbie, che costituisce una fase fondamentale ed imprescindibile di tale processo. Ed è per questo che i cittadini unitesi attorno al comitato "S-Muoviamo le acque" vogliano riprendere la lotta per l'acqua bene comune e non solo. Riappropriandosi di un processo rivoluzionario e di lotta per il bene comune. Sulla questione acqua bene comune i vari comitati presenti sui territori non hanno risposto e difeso la schiacciante vittoria del referendum 2011 e le priorità dei cittadini. Tutt'altro assistiamo in città ad un consiglio comunale servile al potere per la conservazione del proprio scranno politico e del proprio gettone di presenza. Personaggi ambigui che hanno tradito i propri elettori. Le istituzioni devono rapportarsi al bene con la consapevolezza che esso va governato nell'interesse generale, non favorendo lobbie capitalistiche. 
Non sappiamo a chi si sta affidando il servizio, in quanto una delle due società risulta essere di proprietà di una fiduciaria maltese per cui non si conoscono i soci effettivi, e chi si dovrebbe occupare della bollettazione, quindi noi siracusani non sapremo mai da chi e a chi verranno affidati i soldi di un servizio che ribadiamo deve essere pubblico e trasparente!
La partecipazione dei cittadini sarà vera soltanto se ci sarà la volontà di affermare la propria dignità e i propri diritti, ma soprattutto, se ci sarà la fermezza di verificare costantemente che i diritti riconosciuti siano effettivamente garantiti. Ricostruiamo il puzzle dei diritti, rimescolato da politicanti mossi solo dai propri interessi, S-Muoviamo le acque.

"Partito Comunista d'Italia", "Siracusa con Tsipras", "Federazione dei Verdi", "Comitato S-Muoviamo le Acque".



mercoledì 28 gennaio 2015

Amianto. Una storia operaia a Siracusa

Amianto. Una storia operaia a Siracusa.

Si è svolta a Siracusa la presentazione del libro, presso la casa del libro Rosario Mascali a Siracusa.


Renato è un operaio cresciuto nel dopoguerra che ha iniziato a lavorare a quattordici anni. Un lavoratore che scioglie elettrodi in mille scintille di fuoco a pochi passi da gigantesche cisterne di petrolio. Un uomo che respira zinco, piombo e buona parte della tavola degli elementi di Mendeleev, fino a quando una fibra d'amianto trova la strada verso il torace. L'autore del libro è il figlio di Renato. Vive la sua infanzia tra il calcio di strada davanti all'Ilva dimenticata di Follonica e le risse sull'Aurelia, per poi passare dalle certezze del lavoro manuale del padre alla precarietà dei lavori cognitivi. Ricostruisce la storia lavorativa di Renato lottando in tribunale per il riconoscimento dell'amianto come causa della sua morte. E scopre di esser stato concepito nel luogo simbolo delle morti per la polvere bianca: Casale Monferrato. Una storia terribile, raccontata mescolando ricordi e documenti, misurando brillantemente le emozioni, con una voce narrativa vivissima, arricchita da divertenti espressioni dialettali. Esperimento di "oggetto narrativo non identificato" è il primo volume di una trilogia working class in corso d'opera. Questa nuova edizione, con un capitolo aggiuntivo, si chiude con un dialogo a tre tra l'autore, Wu Ming 1 e Girolamo De Michele, precari della conoscenza accomunati dall'essere "figli della classe operaia".




Con la presentazione del libro, una parte della comunità siracusana torna a discutere di classe operaia, problemi ambientali e mancanza di lavoro.

Il Segretario dei comunisti italiani, Matteo Blundetto, presente alla presentazione, ha sottolineato l'importanza del loro ruolo nella storia della classe operaia, inoltre ha ricordato la presenza di un gruppo in città che opera a loro sostegno.

Importante anche l'intervento del sindacalista dei cobas, che ha denunciato i ricatti di lavoro nella zona industriale aretusea. Purtroppo secondo il sindacalista, oggi gli operai si trovano a fare i conti con una situazione ben peggiore in confronto  al passato.



giovedì 1 gennaio 2015

Associazione 100 Passi Siracusa: troppa ostilità nei loro confronti

Lottano contro la mafia: troppa ostilità nei loro confronti

SIRACUSA Siracusa ore 12:19 del 29/12/2014 - Cronaca, Cultura, Politica, Sociale

In Italia sono poche le persone che seriamente cercano di lottare e di contrastare la criminalità organizzata. Il problema è che molti hanno paura, tanti decidono di non schierarsi perché non considerano questo problema una priorità o, forse, perché non hanno mai avuto occasione di avere a che fare con le organizzazioni criminali.
L'impegno delle istituzioni e delle forze dell'ordine non basta. C'è bisogno anche dei cittadini che devono dimostrare di voler debellare il fenomeno mafioso. Se tutti i cittadini in questi anni avessero lottato con forza contro la criminalità forse il fenomeno sarebbe stato, se non eliminato, quantomeno ridimensionato.
A Siracusa c'è un'associazione che da tempo si impegna sul fronte antimafia cercando, con tante interessanti iniziative, di diffondere la cultura della legalità in zone anche a forte rischio. Stiamo parlando dell'associazione Cento Passi che ha avviato una raccolta firme per chiedere al comune di Siracusa che venga intitolata a Peppino Impastato, giornalista ucciso nel 1978 dalla mafia, una strada della città. Attorno a loro, però, si respira un'aria di ostilità, con minacce e atti intimidatori che hanno fatto sorgere il dubbio sull'importanza che ha per la gente la lotta alla criminalità organizzata.

Scritto da Gerardo
 

Cento passi di troppo a Siracusa?


Cento passi di troppo a Siracusa?
Clima di ostilità per l'associazione antimafia

ANTONELLA SFERRAZZA 
CRONACA – Immondizia sul tappetino davanti alla porta di casa. Piante distrutte. Toni minatori e vessatori. Il dubbio che l'impegno profuso in favore della legalità e l'iniziativa di intitolare una via a Peppino Impastato non siano molto apprezzati

Una raccolta di firme per convincere il Comune a dedicare una via di Siracusa aPeppino Impastato, il giovane attivista assassinato dalla mafia il 9 Maggio del 1978 a Cinisi. È solo una delle tante iniziative intraprese dall'associazioneCento Passi, nata circa un anno fa nella città di Archimede e che instancabilmente, giorno dopo giorno, con la forza di una cinquantina di iscritti, si impegna per diffondere la cultura della legalità e dell'antimafia. E lo fa con atti concreti: dai laboratori ricreativi, artigianali, teatrali, di riciclo creativo, di lingue, cineforum, fino al doposcuola popolare, ai mercatini di libri, alla beneficenza. La sede, non a caso, è in una zona della borgata, «uno dei quartieri più storici della nostra città ma anche tra i più a rischio». 
Ragazzi molto attivi e molto impegnati. Forse troppo, per qualcuno. Succede, infatti, che respirano aria pesante fatta di ostilità e arroganza. Il che stupisce un po' se pensiamo che stiamo parlando di Siracusa, città d'arte che nell'immaginario collettivo è considerata una perla. «Qualche giorno fa hanno bruciato la macchina prima a un consigliere comunale di Priolo, poi a uno di Siracusa - racconta a Meridionews Giovanni Pitarresi, uno dei soci fondatori diCento Passi -. Per dire che anche questa è Italia. La mentalità è ferma a certi schemi e sono proprio questi che vogliamo rompere con la nostra associazione. Per questo, probabilmente, diamo fastidio». 
Una sensazione che in Pitarresi è nata dopo diversi episodi. «Da quando ci siamo trasferiti nella nuova casa, io e la mia compagna, che ricopre la carica di presidente dell'associazione Cento passi, fin da subito abbiamo trovato un ambiente molto ostile nei nostri confronti. All'inizio pensavamo si trattasse solo di un vicinato poco incline alla cordialità ma, con il passare del tempo, l'ostilità nei nostri confronti si è trasformata in atteggiamenti provocatori e vessativi». Comportamenti che, nel racconto di Pitarresi, sarebbero venuti fuori anche nel corso di banali discussioni condominiali. «Situazioni che mi hanno portato a presentare esposti denunce che ovviamente non hanno portato a nulla», continua.
Tra gli ultimi episodi subiti ci sono minacce dirette e immondizia sul tappetino della porta, così come la distruzione delle piante della coppia. «Chiari segnali di disappunto nei confronti della nostra attività a favore della legalità e, probabilmente, anche nei confronti della nostra proposta di intitolare una via, che dovrebbe essere proprio quella in cui vivo, a Peppino Impastato e sulla quale il Comune ha espresso parere favorevole», spiega Pitarresi. Il fastidio di un cittadino di cambiare indirizzo può portare a tanto? «L'intitolazione di una via cittadina o di una piazza al giovane Peppino Impastato è un monito e uno stimolo verso tutti i cittadini e i giovani in particolare che sappiano trovare, dall'esempio del giornalista di Radio Aut, una testimonianza di impegno politico non violento ispirato agli ideali della verità, legalità e giustizia sociale - conclude - Forse non tutti hanno questa sensibilità. O forse questa nostra iniziativa, insieme con le altre, ha fatto perdere la pazienza a chi non considera questi temi importanti». 

http://meridionews.it/articolo/30468/cento-passi-di-troppo-a-siracusa-clima-di-ostilita-per-lassociazione-antimafia/