martedì 24 febbraio 2015

Via Peppino Impastato Siracusa

Via Peppino Impastato Siracusa


Associazione Culturale "100 Passi"

E' con grande piacere che l'Associazione 100 passi comunica a tutti i suoi soci e ai simpatizzanti che la richiesta per dedicare una via a Peppino Impastato, il giovane attivista di Cinisi ucciso dalla mafia, promossa con la raccolta di centinai di firme, lo scorso giugno e portata a termine a fine settembre, è stata ufficialmente confermata. L'iter burocratico da parte dell'ufficio di toponomastica è stato già avviato. Inoltre, l'Associazione ha richiesto di inaugurare la via per il mese di maggio, mese dell'anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato. Comunicheremo i prossimi aggiornamenti.


Alcuni link di giornali on line:

http://www.reteregione.it/peppino-impastato-memoria-presente-e-futuro-lorella-rossitto-racconta-la-lotta-per-la-legalita/

http://www.telejato.it/home/cronaca/siracusa-dedica-una-via-cittadina-a-peppino-impastato/

http://www.siracusaoggi.it/siracusa-nasce-via-peppino-impastato-la-giunta-da-lok-al-dispositivo-della-commissione-toponomastica/





lunedì 23 febbraio 2015

Peppino Impastato: memoria, presente e futuro. Lorella Rossitto racconta la lotta per la legalità

Peppino Impastato: memoria, presente e futuro. Lorella Rossitto racconta la lotta per la legalità


          Scritto da: Oriana Gionfriddo23 febbraio 2015       


   SIRACUSA – Siracusa: una provincia definita “babba” non perché rispecchia il principio di legalità, ma solo perché la sporcizia è stata ben nascosta sotto il tappeto.
Anche se ancora ne passerà tempo prima di vedere la targa “Via Peppino Impastato” ,destinata ad una strada della zona Pizzuta, la Presidente dell’Associazione 100 Passi Lorella Rossitto, che ha promosso l’iniziativa, ci racconta la sua soddisfazione.
Cosa ti ha spinto a lanciare quest’iniziativa?
“La memoria, sicuramente. Quest’iniziativa l’abbiamo lanciata io e Giovanni Pitarresi, uno dei soci fondatori dell’Associazione. Questo percorso l’avevamo già intrapreso e non da associazione o partito politico, ma solo come cittadini attivi che sognano, quasi idealizzano il concetto di legalità.”
La risposta dei cittadini è stata positiva?
“Si. Alla raccolta firme si sono accodate tantissime realtà che non immaginavamo, sia dal comune di Siracusa, che dalla provincia, ma soprattutto tantissimi cittadini  che hanno voglia di ricordare questo ragazzo che è morto a 30 anni per un ideale, che è quello della legalità, di una società senza la mafia, senza atteggiamenti mafiosi. E se ci riflettiamo bene non sono “grandi” ideali, ma sono cose normali, di una società civile. L’arroganza, l’omertà, il voler imbavagliare i cittadini, ma perché? Perché tutti dobbiamo poter dire ciò che vogliamo in totale libertà.”
Tu hai parlato di omertà. E io ti chiedo: Peppino Impastato esiste ancora o è stato cancellato dall’omertà?
“Peppino Impastato è stato un esempio. Ma non tutti lo conoscono, e tanti sfruttano il suo nome. Non tutti si rendono conto quanto oggi questa figura è portatrice di valori, e questo discorso è ancora più valido per le periferie: chi cresce in una situazione economica e sociale disagiata non deve avere come esempio il mafiosetto di quartiere, ma un ideale, che può essere Peppino Impastato, ma se non glielo racconta nessuno chi era quest’uomo come fa a conoscerlo? Ecco, questo voglio che sia un obiettivo per noi.”
Oggi la mafia non è più quella di Peppino, non è lo “Zio Tano” e non l’abbiamo a cento passi. A quanti passi l’abbiamo oggi? Il fatto di non avere qualcosa da toccare con mano, qualcosa a cui poter rispondere non ostacola un pochino la lotta stessa alla mafia?
“Oggi è molto difficile prendersela concretamente con qualcuno. La lotta alla mafia infatti oggi sembra qualcosa di effimero. Se apriamo i giornali non leggiamo tutti i giorni di scorte uccise col magistrato, ma leggiamo di macchine bruciate, leggiamo di negozi che chiudono per difficoltà economiche che non sono solo le tasse. Oggi i commercianti pagano ancora il “pizzo”. Quindi, secondo me, siamo un pochino assuefatti, non riflettiamo sulle notizie che ci arrivano all’orecchio. Tanta responsabilità ce l’hanno anche le istituzioni, Va bene la nuova legge, ma se poi concretamente lasciamo da soli gli imprenditori come pensiamo di dare un contributo concreto? E anche le associazioni combattono ogni giorno per avere attenzione, ma in particolare non vogliono sentirsi soli in questa missione”
L’Associazione 100 Passi non si ferma nemmeno davanti agli atti intimidatori.
“No. L’associazione 100 Passi c’è, esiste, e non si ferma nemmeno davanti agli atti intimidatori che ci sono stati. Ma non vivo con l’angoscia. Sono determinata e gli atteggiamenti mafiosi mi fanno intestardire ancora di più.”                 


                                                                  








sabato 14 febbraio 2015

Smuoviamo le Acque Siracusa

Comunicato del nuovo comitato "S-Muoviamo le Acque".

Basta un sasso per far smuovere l'acqua e dopo poco farla ritornare calma e piatta. A Siracusa l'acqua stagna per la mala fede di chi in questi "anni" ha fatto politica da volta gabbana, da prima con il referendum sull'acqua bene comune ma soprattutto dopo. Hanno tradito gli ideali, gli impegni presi con i cittadini di Siracusa sul tema dell'acqua Pubblica. Il concetto di bene comune va oltre quello di proprietà pubblica o privata. La grande novità rivoluzionaria del bene comune è il voler superare il rapporto escludente tra proprietario e bene, infatti, non si può prescindere da questa nozione senza aderire a un nuovo modello di partecipazione e quindi di cittadinanza attiva. La partecipazione dei cittadini e dei soggetti politici, estranei a logiche degenerative di politicanti dall'anima banderuola, tutori di interessi corporativi e di lobbie, che costituisce una fase fondamentale ed imprescindibile di tale processo. Ed è per questo che i cittadini unitesi attorno al comitato "S-Muoviamo le acque" vogliano riprendere la lotta per l'acqua bene comune e non solo. Riappropriandosi di un processo rivoluzionario e di lotta per il bene comune. Sulla questione acqua bene comune i vari comitati presenti sui territori non hanno risposto e difeso la schiacciante vittoria del referendum 2011 e le priorità dei cittadini. Tutt'altro assistiamo in città ad un consiglio comunale servile al potere per la conservazione del proprio scranno politico e del proprio gettone di presenza. Personaggi ambigui che hanno tradito i propri elettori. Le istituzioni devono rapportarsi al bene con la consapevolezza che esso va governato nell'interesse generale, non favorendo lobbie capitalistiche. 
Non sappiamo a chi si sta affidando il servizio, in quanto una delle due società risulta essere di proprietà di una fiduciaria maltese per cui non si conoscono i soci effettivi, e chi si dovrebbe occupare della bollettazione, quindi noi siracusani non sapremo mai da chi e a chi verranno affidati i soldi di un servizio che ribadiamo deve essere pubblico e trasparente!
La partecipazione dei cittadini sarà vera soltanto se ci sarà la volontà di affermare la propria dignità e i propri diritti, ma soprattutto, se ci sarà la fermezza di verificare costantemente che i diritti riconosciuti siano effettivamente garantiti. Ricostruiamo il puzzle dei diritti, rimescolato da politicanti mossi solo dai propri interessi, S-Muoviamo le acque.

"Partito Comunista d'Italia", "Siracusa con Tsipras", "Federazione dei Verdi", "Comitato S-Muoviamo le Acque".