In questo momento di profonda crisi per le classi sociali più deboli, un cittadino disoccupato che non trova il suo nome nella lista dei "cantieri di lavoro per i disoccupati" deve pure sentirsi dire dall'impiegato del centro per l'impiego che tanto non si è perso nulla, e se non bastasse tutto ciò, deve pure sorbirsi le lamentele dell'impiegato per i ritardi nel percepire il suo salario.
E' questa la professionalità nell'interloquire con i cittadini disoccupati? Mi chiedo se è normale tutto ciò in questo momento e soprattutto se il nostro Paese riuscirà veramente a cambiare rotta, verso quel faro che illuminerà il futuro di noi tutti.
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